Il partitore
Il Cerreto è lambito a nord dalla Roggia Moschetta e a sud/ovest dalla Roggia Vignola, le più antiche rogge trevigliesi.
Le rogge derivano la loro acqua dal fiume Brembo, nella località "Bocche del Brembo", dove il Comune di Treviglio ha le strutture di presa delle acque e l'edificio che era la sede del custode delle "bocche", denominata "Cà de Treì" (casa di Treviglio).
La roggia Moschetta è stata scavata a partire dal 1309; il nome deriva da Mosca della Torre, Signore di Milano, che ottenne dal Comune di Bergamo la derivazione dell'acqua dal Brembo per poter irrigare i suoi campi in territorio di Brignano.
Il "partitore" suddivide la roggia Moschetta in due rami principali: la roggia Visconti, che prosegue verso Brignano, e la roggia di Sopra, che irriga i campi del Cerreto e della zona nord di Treviglio.
Il "partitore" è un manufatto in pietra e cemento al quale non è possibile accedere per motivi di sicurezza.
La Moschetta, mediante il partitore di cotto situato proprio vicino a Castel Cerreto (‘i spartisù’), dà origine alla roggia Brembilla (il nome deriva dal nome del fiume) o Viscontina (dal nome dei Signori locali) e alla roggia di Sopra. Il “partitore delle acque” è facilmente raggiungibile seguendo il percorso del Bosco del Castagno. Dal “centro” del Cerreto, prima di raggiungere la 'Madunina del Serìt', voltando a sinistra si entra nel Bosco del Castagno. Tenendo sempre la destra si giunge ad un laghetto formatosi secoli fa con le acque della Moschetta e lì ci si trova davanti ad un edificio diroccato, risalente al XVI secolo.
Al partitore arrivavano nei tempi di “magra”, quindi d’estate, i rappresentanti di Pontirolo, Treviglio, Castel Rozzone, Brignano e Cerreto e manovravano pesanti argani di ferro e grosse paratie di legno (‘üscierù) oggi scomparse. Queste paratie segnavano il livello di acqua spettante a ognuna delle due rogge.
Gli abitanti del Cerreto raccontano ancora che fino a pochi anni fa nei periodi di magra, quando l’acqua era pochissima, i loro padri andavano a gettare legni e sterpaglie nella paratia che dava origine alla Brembilla “monopolizzando” di fatto l’acqua della Moschetta. Quando gli utenti della Brembilla si accorgevano del “furto d’acqua” giungevano al Cerreto (giustamente) arrabbiati ed erano botte da orbi. I brignanesi accusavano i trevigliesi di aver gettato volutamente i rami per privarli dell’acqua e i trevigliesi, dal canto loro, rimandavano le accuse al mittente e, non contenti, si prendevano gioco dei poveri brignanesi dicendo che non era colpa loro se la paratia si riempiva (del tutto casualmente) di rami.
La roggia Brembilla serviva per irrigare i poderi detti Boschi e Boschine e negli anni 1914 e 1927 venne affiancata da due pozzi “Avanzata e Berlona”. La roggia di Sopra con la tecnica dell'invaso raggiungeva tutta la proprietà attraverso i riali (detti comunemente “roste”): Curletto mattina e sera, Arialotto, Drola, Forchinotto, Premurana, Brassida, Batai, Cremasca, Rosetta, Cascinassa, Monache. Per una più razionale distribuzione ed uso delle acque, abolendo la vecchia maniera dell'invaso, nel 1950 venne aperta la “bocca Emilia” a condotta sopraelevata che prende acqua a monte sulla grande curva della roggia Moschetta (zona di 'muntagnète' in via Canonica, nella strada bassa che conduce a Pontirolo Nuovo) e la riserva nei riali precedentemente menzionati.